Anche i giornali hanno dato risalto alla nostra decisa opposizione al progetto del centro polifunzionale che questa Giunta intende realizzare e che ha sottoposto a votazione in occasione all’ultimo Consiglio Comunale. Ritengo sia opportuno spiegare bene alla popolazione il motivo di tale nostra opposizione.

Sapevamo che questa amministrazione intendeva costruire questa struttura per poliambulatorio e per tale motivo il 4/5/2020 avevamo depositato un’interrogazione (vedi).

Ma solo da pochi giorni siamo stati posti in grado di comprendere concretamente la portata del progetto di questa Giunta: a fine settembre è stato infatti depositato lo Studio di Fattibilità del poliambulatorio ed abbiamo potuto vedere destinazioni, costi e planimetrie. Pubblichiamo tutto su questo sito affinché i Pecettesi possano verificare sia cosa effettivamente bolle in pentola sia la correttezza delle nostre informazioni (vedi progetto). Analizziamo sinteticamente i temi, al contrario rispetto alla loro importanza.

ESTETICA. L’immagine della futura struttura riprodotta nello Studio di Fattibilità permette di comprendere perché – come battuta – abbiamo fatto riferimento a “Scampia”, e cioè al noto quartiere di Napoli, famoso per le sue orribili costruzioni in cemento armato e per la malavita. Come tutti potranno vedere dall’immagine qui a fianco (non inventata ma presa dallo Studio di Fattibilità), l’edificio che questa Giunta intende costruire è un freddo cubo (viene denominato “cannocchiale”) completamente in cemento armato. Cubo (o “cannocchiale”) neppure piccolo: non fatevi ingannare dalla foto poiché l’edificio in cemento armato è di notevoli dimensioni poiché sarà costituito “da due livelli non connessi tra di loro se non con il percorso esterno, per cui sono due strutture che avranno un autonomia funzionale completa, al piano terreno troviamo gli Ambulatori con 6 studi medici, 1 infermeria, due distinti spazi per l’attesa, 1 servizio igienico per gli utenti, 1 servizio igienico per il personale, 1 cucina” ed al piano primo una struttura polivalente con punti di ristoro.

Un grande cubo che non ha tra l’altro alcun minimo richiamo alla cultura ed alla tradizione costruttiva del Monferrato.

COSTI. Con la nostra interrogazione del 4/5/2020 pensavamo di aver esagerato con i costi preventivati. Pensavamo di esagerare stimando l’opera in circa 500 mila euro. Quando abbiamo letto lo Studio di Fattibilità non ci volevamo credere: costo complessivo… € 1.120.000,00…! Oltre due miliardi delle vecchie lire. € 789.200,00 per costi edilizi e € 330.800,00 per costi di progettazione (vedi pag. 16 e ss. dello Studio).

Pecetto ha bisogno di rivitalizzarsi e risistemarsi e decine sono le opere che occorrerebbe realizzare: tutto il Busello sta scivolando e l’impianto sportivo esistente sta franando; vi è il Parco Urbano da realizzare; Il Tavolazzo ed il Tiro a Segno da ristrutturare onde poter utilizzare tali strutture (ora in parte non usate ed in parte utilizzate come magazzini); vi è il centro da riqualificare; vi è la bonifica dei siti inquinati dalle antenne (sia all’Eremo sia per il paese); il collegamento di piste ciclabili o strade bianche con le reti già realizzate dai nostri Comuni limitrofi (noi non abbiamo aderito ai fondi messi a disposizione dalla Regione); da riprogettare la scomoda e brutta tettoia del Piazzale delle Ciliegie; lavorare per il recupero del gioiello dell’Eremo dei Camaldolesi con l’annessa margarìa (che ora l’INPS ha deciso di vendere); ecc. Tra l’altro, tutte queste opere non verrebbero forse a costare tutte insieme il centro polifunzionale che si intende realizzare.

In ogni caso, vi sarebbero altre strutture in paese che potrebbero esser adibite a poliambulatorio, senza necessità di spendere due miliardi delle vecchie lire per quel “cannocchiale” e senza “svuotare” il centro del paese, sia sotto il profilo commerciale che sotto quello storico. Senza contare che 1.120.000,00 è la stima e ben sappiamo che i costi lievitano sempre. 

DESTINAZIONE. Veniamo al punto più importante: la destinazione. Di fronte alle nostre contestazioni il sindaco ha cercato di farci passare come impietosi verso i poveri anziani che, invece, con la struttura milionaria potrebbero richiedere analisi mediche o farsi visitare in qualsiasi momento, trovando sempre qualche professionista o infermiere ad attenderli. Soprattutto in questo periodo di pandemia. Nello Studio di Fattibilità si legge infatti che “al piano terreno troviamo gli Ambulatori con 6 studi medici, 1 infermeria, due distinti spazi per l’attesa, 1 servizio igienico per gli utenti, 1 servizio igienico per il personale, 1 cucina”.

A prescindere dal fatto che andremmo a spendere oltre un milione di euro per dare una collocazione ai 4 medici di base di Pecetto, a prescindere dal fatto che non sappiamo se tali medici sono d’accordo a tale concentrazione, a prescindere dalla considerazione che non è ancora dato di sapere quanto costerà ai medici avere lo studio in tale “cannocchiale”, ciò che invece sappiamo bene è che, soprattutto in questo periodo, è illusorio pensare di recarci dal medico quando vogliamo. Il sistema delle visite dei medici di base funziona in modo molto differente e lo abbiamo visto anche in questo periodo emergenziale.

Ma in ogni caso, vi sono – come detto – altri siti in paese che potrebbero esser messi a disposizione dei 4 medici, senza sprecare quasi due miliardi delle vecchie lire per un “cannocchiale”.

Non solo, ma – come avevamo posto in evidenza con la nostra interrogazione del maggio scorso – Pecetto è già dotata di poliambulatorio specialistico accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale per prestazioni con o senza ricovero, e cioè la Casa di Cura e di Riposo San Luca S.p.A. Struttura tra l’altro d’eccellenza: nel 2015 un’indagine elaborata da Agenas per il Ministero della Salute ha assegnato alla clinica San Luca il 6° miglior posto assoluto tra le migliori strutture sanitarie in Italia ed il 1° posto in Piemonte. Da poco tempo è poi servita regolarmente dal servizio pubblico di autobus che la collega al centro di Pecetto. 

Ma già, il centro polifunzionale che ha in mente questa Giunta non è solo per i medici. Leggete infatti lo Studio di Fattibilità: vedrete che non vi saranno solo gli ambulatori ma tutto il piano primo verrà destinato ad un autonomo “spazio ad uso polifunzionale con annessi spazi di ristoro, sale panoramiche e terrazze esterne”. Quali saranno gli usi polifunzionali di questi spazi non è dato di sapere. Sarà un centro conferenze? Sarà uno spazio per uffici comunali? O per le associazioni? Speriamo che non siano altri spazi vuoti ed inutili, come l’adiacente Info Point…

Già, a proposito: per realizzare questo “cannocchiale” dovrà esser abbattuto detto Info Point, altro esempio di spreco dell’amministrazione precedente (di cui questa è la continuazione) visto che è venuta a costare 70 mila euro, è terminata nel 2012 e per otto anni… non ha mai funzionato… Una piccola cattedrale nel deserto.

Ecco il motivo della nostra opposizione. Purtroppo però  il progetto è passato poiché la maggioranza (che per inciso rappresenta solo il 31% della popolazione) ha 9 Consiglieri contro i 4 della minoranza (che, uniti, rappresentano il 69% della popolazione).

Come abbiamo dichiarato in Consiglio, un amministratore deve render conto alla popolazione della propria visione del futuro del suo paese. Deve avere un progetto e non realizzare opere a spot. La scorsa settimana presso la Galleria d’Italia a Milano si è svolto un interessante convegno dal titolo “Change your wiew, change your way. L’uomo al centro“. Architetti come Stefano Boeri e Michele De Lucchi e scrittori come Chiara Gamberale hanno discusso su come dovranno esser le future città. Tutti sono giunti alla fine alla convinzione che le metropoli del futuro dovranno rendere i servizi mentre le cittadine attorno dovranno mettere in campo la loro creatività, offrire un’ottima qualità di vita ed unione con la natura. Quale visione di Pecetto ha questa Giunta? Noi non riusciamo a scorgere alcun progetto, se non un “cannocchiale”.

Print Friendly, PDF & Email