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Categoria: Urbanistica (Pagina 1 di 5)

Non è che sarà un Pollo della Salute?

Al Consiglio Comunale di giovedì 24 marzo 2022, alle ore 18,30, si discuterà ancora una volta del progetto del poliambulatorio.

Trascurando la sua infelice collocazione (a fianco del cimitero…), trascurando la sua infelice sagoma cubica e di cemento armato, la minoranza chiede un definitivo chiarimento dal sindaco, visto il turbinio di definizioni che questi da tempo sta offrendo a cittadini e giornali pur di realizzare il suo ecomostro.

Come è ben noto, nonostante i dubbi della maggioranza dei cittadini questa amministrazione sta portando avanti il progetto denominato (negli uffici) Ambulatorio o Poliambulatorio. Ai giornalisti il sindaco l’ha presentato come Polo della Salute o Casa della Salute. Alla Regione, per il PNRR, l’ha presentato come Casa della Salute. Alla riunione del 17/11/2021 sempre il sindaco ha parlato di Spoke ed anche sul Notiziario di Natale il progetto è stato definito Spoke.

Ebbene, non si fa una questione terminologica fine a se stessa ma si chiede una precisazione di sostanza: infatti, ogni termine citato (salvo Polo della Salute, che non esiste) ha un ben preciso significato normativo. Per ogni tipologia di struttura del tipo di quelle citate dal sindaco la legge PRETENDE certi requisiti.

Tanto per far capire, una Casa della Salute deve garantire una continuità assistenziale 7 giorni su 7 e per le 24 ore attraverso il lavoro in team con i medici di continuità assistenziale e di emergenza territoriale.

Uno Spoke, oltre ad esser aperto almeno sino alle 19 di sera 7 giorni su 7, deve eseguire tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di Pronto soccorso e svolgere funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, di osservazione breve intensiva e di medicina di urgenza. E’ previsto per servire un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti con un numero di accessi annui appropriati superiore a 45.000 e deve esser dotato delle strutture di cui al D.M. 70/2015, e cioè: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono. Devono essere presenti o disponibili in rete h. 24 i Servizi di Radiologia almeno con Tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) ed Ecografia, Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale. Ecc.

Sarà così il Poliambulatorio che ha in mente il sindaco Filippa? Si direbbe di no, leggendo il progetto (clicca qui). In tale progetto, ad esempio, si può leggere che è prevista una chiusura dell’ambulatorio al massimo alle 14,00. E non sono previste tutte le strutture sovra citate.

Ma se è così, perché spendere allora oltre un milione e trecentomila euro, impegnando anche i nostri figli ed i  nostri nipoti per un mutuo di non si sa di quale durata? Se è così, allora forse i 12 siti scartati in centro potevano andare bene, costando meno (il Comune di Cambiano ha realizzato un simile aggregato di ambulatori in un edificio già esistente in centro e spendendo € 130.000,00 ed a Revigliasco si è speso € 190.000,00). Ma se è così, perché realizzare anche uno spazio multifunzionale, che rischia di stare chiuso come l’Info Point, mai utilizzato dal 2012 e costato 70 mila euro di denaro pubblico?

E’ fondamentale quindi che venga detto con chiarezza cosa si intende fare e quale esatta tipologia strutturale si intende realizzare.

Chi vuole leggere l’interrogazione con il preciso quadro normativo clicchi qui.

Alla faccia delle fake…

Per l’articolo pubblicato due giorni fa siamo stati violentemente attaccati dal sindaco, il quale ha contestato che avremmo dato notizie false, diffamatorie, ecc. in ordine al restyling della tettoia del Mercato delle Ciliegie.

Prendendo atto con soddisfazione che quanto da noi segnalato sul poliambulatorio era corretto (d’altra parte era ancorato a documenti), qui sotto troverete il video della registrazione di quanto riferito dal sindaco in ordine alla tettoia del mercato (il pezzo dura solo tre minuti). Lasciamo a voi

  • verificare se non è vero che il sindaco ha parlato di strutture che si alzano e si abbassano come serrande mobili;
  • verificare se non è vero che il sindaco ha parlato di serrande non appoggiate alla tettoia ma che la circonderebbero (si presume dal basso);
  • verificare se non è vero che la spesa si aggirerà attorno ai € 200.000,00;
  • valutare se tale intervento costituirà un miglioramento estetico degli angoli di Pecetto fra i più panoramici;
  • valutare se tale intervento costituirà un miglioramento ovvero un mero gioco ingegneristico senza bellezza, tenuto anche conto che esso si affiancherà al voluminoso parallelepipedo di cemento armato del poliambulatorio.

 

 

 

Oltre a Scampia, Pecetto avrà anche il Mose…

Mercoledì 17 novembre, presso la Chiesa dei Batù, abbiamo potuto ascoltare il sindaco che ha raccontato quanto sino ad oggi fatto e quanto verrà fatto.

Abbiamo potuto ascoltare che il progetto milionario del Poliambulatorio va avanti, nonostante tutte le osservazioni e le criticità. Non solo, ma, tenuto conto che non arriveranno finanziamenti europei, l’attuale Giunta intende indebitare pesantemente noi, i nostri figli ed i nostri nipoti con un mutuo trentennale. Ricordiamo infatti che la costruzione ha un costo (preventivato) di oltre un milione e trecento mila euro… Per cosa, poi? Il sindaco sta continuando a spacciare il progetto come Casa della Salute, evidentemente cercando di toccare corde molto sensibili, soprattutto in questo momento storico. Così ha richiamato il nuovo piano regionale, che prevede tre livelli assistenziali: gli ospedali, le case di comunità e gli spoke.

Peccato che per Hub & Spoke si intende altro. Peccato che per Casa della Salute si intende un Centro Medico polifunzionale secondo quanto determinato dalla normativa di riferimento, e cioè: legge Finanziaria 2007 (Legge n. 296 del 2006 – Art. 1, comma 806, lett. a) e D.G.R. Piemonte 3-4287 del 29 novembre 2016. Copiando integralmente le funzioni descritte dalla legge di una (vera…) Casa della Salute leggiamo: “La Casa della salute è una struttura polivalente in grado di erogare in uno stesso spazio fisico l’insieme delle prestazioni socio-sanitarie, favorendo, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociosanitarie. All’interno della struttura devono trovare collocazione gli studi dei Medici di Medicina Generale (MMG) e deve essere garantita la continuità assistenziale 7 giorni su 7 e per le 24 ore attraverso il lavoro in team con i medici di continuità assistenziale (MCA) e di emergenza territoriale (MET). Gli studi di MMG che per ragioni di opportunità non possono trovare allocazione all’interno della struttura devono essere in ogni caso a questa funzionalmente collegati attraverso un idoneo sistema a rete che consenta la gestione informatizzata dei dati clinici dei pazienti”!

Ebbene, ciò che questa Giunta vuole realizzare sarà invece un’altra cosa!

Sarà un parallelepipedo di cemento armato ove dovrebbero trovare spazio gli attuali Medici di Base, oltre ad una sala prelievi e gli orari (leggo dal progetto comunale) saranno quelli attuali dei nostri Medici. Indicativamente, alle ore 14,00 tutto sarà chiuso. In altre parole, i Medici del nostro territorio dovrebbero spostare i loro ambulatori in questo Centro. Gratis? No perché ovviamente dovranno pagare un canone e tutte le spese. Il sindaco ha riferito che i Medici sono entusiasti. A noi consta invece che quasi nessuno di loro è favorevole…

L’orribile cubo di cemento armato, che fronteggerà la Chiesa di San Sebastiano (del 1200) ed il cimitero, dovrà poi ospitare le associazioni per vaghe iniziative. Sarà un altro spazio vuoto come per l’Info Point…? L’Info Point è però costato 70 mila euro (inutilmente). Il Poliambulatorio costerà (a tutti noi) oltre un milione e duecento mila euro…

Ma mercoledì siamo venuti a conoscenza di un altro nuovo progetto: il restyling della tettoia del mercato. Per evitare che vento e pioggia possano disturbare le future iniziative o le bancherelle questa Giunta ha infatti intenzione di realizzate – tenetevi forte – delle paratie mobili che usciranno dal terreno per salire e chiudere i lati… Sarà il Mose di Pecetto. E tutto con un costo mostruoso.

E’ proprio vero che alle follie non vi sono limiti… Ed ancora una volta dobbiamo constatare che l’attuale amministrazione, che rappresenta solo un pecettese su tre, non ascolta una “minoranza” che rappresenta due pecettesi su tre…

Nonostante ciò, questa minoranza, compatta, farà di tutto affinché i denari pubblici non vengano sperperati in iniziative faraoniche ed inutili.

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