Le disposizioni (comprensibili) del Governo hanno accentuato le separazioni tra gli individui. Tra le tante riflessioni scambiate con amici, una mi ha particolarmente colpito e non posso non trascriverla interamente:

Vietato abbracciarsi.
Toccarsi.
Baciarsi.
Stringersi le mani.
Sono vietate tutte le forme di affetto
fino a data da destinarsi.
Quel metro di distanza è uno spazio siderale
dove non cresce niente.
Questo virus ci sta uccidendo
nel modo più atroce che esista:
Lasciandoci soli.

Bisogna trovare un modo, qualunque esso sia
per restare uniti: i virus non sopportano
le persone felici.
Bisogna reagire pensando che non sarà sempre così.
Contrastando la paura con dosi spietate di bellezza.
Difendendo la dolcezza che possiamo ancora
regalare leggendo poesie a chi ci sta vicino.
Mandando carezze con gli occhi.
Facendo capire a chi ci vuole bene che ci siamo.
Usando la testa e non la rabbia per difenderci.

Torneremo alla nostra vita un giorno
rendendoci conto di quanto sia incredibilmente
bella e preziosa.
E forse, smetteremo per sempre di sprecarla.
E forse questa volta, la vivremo istante dopo istante.
Senza più aver paura di sbagliare.
Forse inizieremo a vivere davvero
senza avere più paura di sognare

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