Ultreya et suseya, adjuva nos Deus

la nuova palestra: istruzioni per… il non uso

di Cesare Canonico.

Finalmente, dopo tanti anni, dopo aver tanto insistito, abbiamo finalmente una nuova palestra per i cittadini di Pecetto. Partiamo dall’inizio.

L’idea è quella di costruire una palestra per le scuole che possa essere inserita nel contesto del campo sportivo. Una struttura speciale per la collettività di Pecetto. Un locale particolare per un piccolo paese in quanto dovrà soddisfare le esigenze di tutti per un lungo periodo di tempo. 

la nuova palestra

Un immobile complesso e articolato che deve essere studiato avendo bene in mente il futuro perché in questo contesto normativo probabilmente non si avrà l’opportunità di realizzare una struttura analoga nel breve o nel medio periodo. Infatti, a livello urbanistico, ogni costruzione va ad incidere su delle percentuali stabilite dalle normative che, una volta completate, possono essere modificate solo trovando degli altri strumenti o eliminando le strutture precedenti.

L’Amministrazione in maniera totalmente riservata contatta sicuramente gli uffici e molto probabilmente i 30 saggi. Prendono la decisione del secolo senza lasciare trapelare nulla all’esterno (noi; i pecettesi).

Non viene consultata la commissione urbanistica, nonostante l’attività di tale organo comunale sia propositiva per tutti quegli argomenti che vanno dall’edilizia privata, ai lavori pubblici sino ai capitolati d’appalto. Ma tanto non è obbligatorio.

Ovviamente per aumentare l’effetto sorpresa non viene consultato nemmeno il Consiglio Comunale o eventualmente  i suoi capigruppo. Ma tanto non è obbligatorio e poi si è sempre fatto così.

Non viene consultata la Polisportiva, unica organizzazione di questo genere nel nostro paese, che potrebbe dare dei suggerimenti o avanzare delle richieste specifiche per poter migliorare l’offerta sportiva per le decine e decine di giovani che hanno l’onore e l’onere di gestire. Questo potrebbe essere obbligatorio visto che il cantiere e i lavori devono essere realizzati nelle immediate vicinanze ed all’interno di un’area convenzionata.

Non vengono consultate le altre associazioni che potrebbero avere delle buone proposte per utilizzare in modo più ampio  questo nuovo spazio, unico nel suo genere, a Pecetto. Ma tanto non è obbligatorio.

Si modifica il bilancio, si stanziano i quattrini e si organizza un bel bando per la progettazione dell’edificio.

Il progetto viene affidato ad uno studio situato dall’altra parte dello stivale. Così è la legge?

Questi tecnici ovviamente lavorano, o così si spera, su una bozza di progetto in cui sono state inserite le specifiche di quanto si vuole realizzare e quali obbiettivi si vogliono raggiungere.

Ovviamente non avendo una visione orientata al lungo periodo non si pensa che nel nostro ameno paese ci possa essere la necessità di creare, ad esempio, una squadra di basket o di volley che desiderano partecipare a delle competizioni. In compenso ci si lamenta che le nuove generazioni scappano perché non trovano nulla di interessante vicino a casa.

Al fine di inserire questi fatti in un contesto più generale, desidero sottolineare che questo modus operandi non è un caso se stante, ma sembra sia diventata la prassi. Non a caso negli ultimi mesi le proposte dell’Amministrazione hanno avuto un esito veramente negativo: alla pubblicazione del regolamento del mercato a chilometri zero i nostri coltivatori si sono opposti con fermezza e alla partecipazione del secondo bando per la gestione del punto informativo non si è presentato nessuno.

Dopo tutto questo grande lavoro di preparazione viene allestito un secondo bando per la costruzione e un’impresa con tutte le credenziali in regola lo vince. Si parte. Si apre il cantiere.

Vengono iniziati i lavori per la costruzione di questa palestra. Il cartello apposto fuori dal cantiere contiene cifre e date molto perentorie. L’inaugurazione dovrebbe avvenire nel breve termine come richiedono i regolamenti.

Purtroppo, non è così. L’impresa sembra lavorare bene, ma il progetto è carente.

Viene richiesta una sospensione per una variante migliorativa, per rivedere l’ergonomia e la funzionalità degli elementi fondamentali di una palestra degli anni duemila. Giunge poi il momento in cui ci si deve allacciare alla rete fognaria e il cantiere viene fermato nuovamente. La tavola di progetto non era completa della parte che doveva individuare fra gli impianti tecnologici gli allacciamenti dei reflui…

Per inciso, qualsiasi progetto che necessiti del permesso di costruire, presentato da parte di un privato cittadino, deve essere corredato anche di questo documento pena la sospensione dell’iter burocratico.

Tutti questi “intoppi, ostacoli o difficoltà“ comportano un aumento della spesa prevista, ma potrebbero anche comportare una sanzione da parte dell’organo di controllo per aver sforato i tempi. Per il momento siamo stati graziati, ma non siamo ancora fuori pericolo visto che le persone preposte a questo tipo di vigilanza  potrebbero essere integrate con altre più scrupolose e pignole.  A loro volta potrebbero non accontentarsi di qualche maldestra giustificazione, come ad esempio le continue proposte di miglioramento degli spogliatoi ad ogni stop del cantiere.

A questo punto, sorgono necessariamente delle domande:

  1. la carenza nella progettazione e nella direzione dei lavori a chi è imputabile, comporta delle penali al responsabile del procedimento, allo studio di progettazione, alla direzione lavori?
  2. i maggiori oneri saranno, come sempre e direi ovviamente, sostenuti dal cittadino pecettese che già deve accollarsi la mancata fruizione del bene?
  3. i disagi recati alla polisportiva come verranno compensati?
  4. quali soluzioni dovranno essere adottate in futuro per avere finalmente uno spazio polivalente per l’attività sportiva?

Nota di colore: tutte le volte che sui social appare una critica i lavori sembrano prendere nuovo slancio e nuovo vigore .

Molto probabilmente i lavori termineranno in tempo per appendere la medaglia sul petto in vista delle prossime elezioni comunali .

Tutto questo lungo percorso ci porta ad una riflessione: chiunque pensi di perdere l’autorevolezza confrontandosi con i sui simili non deve preoccuparsene molto. L’ha già persa.

 

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1 commento

  1. Danilo Beltramino

    Articolo molto chiaro ed incisivo. Si commenta da solo! Bravo Cesare.

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